Primo tentativo di Editoriale sulla crisi politico-istituzionale

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    Quello che segue è un tentativo di analisi della situazione. Non sono soddisfatto, ma è davvero una materia complessa e vasta.
    Come sempre, si tratta di una visione tutta personale, rivendico ogni opinione ivi contenuta.


    Esiste tutta una pubblicistica, che come è nella migliore tradizione italiana, di parte sul tema. Non ho ancora letto un giornale (questa parte la avevo scritta ieri Ndr), ma sono sicuro che tutto ciò che è establishment (Corriere, Repubblica, Sole 24 ore) plauderà al coraggio mattarelliano, mentre tutto ciò che al momento viene vissuto come anti-establishment (Il fatto) urlerà al golpe.
    In realtà non è vera nè una nè l'altra cosa.

    Ma partiamo dalle origini (leggetelo come la trama di un film della guida tv): l'ennesimo governo di coalizione tra pd e pezzi di destra, tanto per cambiare fa cose di destra, regalando voti alla destra e alle forze cosiddette anti-sistema. La legge elettorale partorita da questi attori + la lega è un aborto mezzo proporzionale mezzo maggioritario, fatto per affossare i 5S, ma che li premia al sud mentre il cdx si rafforza.

    I 5S hanno sbancato al Sud, ma hanno sofferto di una forte mancanza di personaggi credibili da presentare al tavolo della trattativa e della costituzione del governo. Infatti, sin dalla campagna elettorale, li hanno presi in prestito. Ma da dove? Dall'Università, solitamente dalla Luiss di cui sembrano una succursale, e dall'alta finanza. Insomma, come rivoluzione sembra abbastanza acquiescente allo status quo, ma questa è un'opinione personale. Resisi conto di essere il primo partito, in un sistema in cui essere il primo partito non serve a un cazzo, hanno intavolato trattative con la qualunque, non nel senso di Cetto.
    *Piccolo inciso: le finte trattative tra forze politiche "storiche" e i 5S sono sempre finite a vantaggio dei 5S stessi, che hanno imbrigliato tutti con la tattica del piccione che gioca a scacchi. Non la conoscete? È abbastanza semplice: puoi anche avere tutte le pedine messe al posto giusto, che tanto io ribalto la scacchiera e ci cago sopra. Gli esempi sono quelli di Bersani 5 anni fa, Crocetta in Sicilia ultimamente, la discussione sulla legge elettorale, le unioni civili e altre riforme l'anno scorso: tanti discorsi, poi all'improvviso una chiusura senza senso.*
    È anche per quello che, dopo il finto mandato alla presidentessa del senato, la trattativa 5S-Pd affidata a Fico non è manco partita, i democratici sono divisi al loro interno, ma soprattutto scottati dalle continue sconfitte in campo elettorale e dialettico.

    A questo punto Mattarella, visto il check di Salvini e Di Maio, ha fatto un bel raise, con la proposta di governo tecnico. Salvini (dopo il via libera di B.) e Di Maio hanno deciso di vedere il bluff del Pres e si sono lanciati nell'accordo. Hanno fatto la fuffa del contratto, dei temi, della votazione delle proprie basi, per guadagnare tempo e trovare i nomi giusti.
    *Altro inciso, il contratto era molto vago, si trattava semplicemente di un programma propagandistico. Già nelle pieghe delle proposte si notava che, nonostante la Lega avesse la metà dei seggi il suo peso era molto rilevante, segno di una difficoltà dei 5S e della volontà della Lega di capitalizzare il consenso crescente.*
    Si è quindi arrivati alla manfrina Conte, un onesto personaggio, forse la parte più sana di questa storia, che però non aveva alcun peso politico e di trattativa al tavolo, mero esecutore degli ordini dei due capi politici.
    A questo punto si dispiega il genio di Salvini, alla ricerca di un motivo per far saltare la trattativa e addebitare ogni colpa all'establishment: mettere un ministro oggettivamente indigeribile al colle. In questo caso si dimostra la debolezza dei 5S, che hanno tentato di mediare spacchettando il ministero, proponendo altri nomi della stessa lega in sintonia col Colle (che ha proposto Giorgetti, il numero due di Salvini), e finendo col cerino in mano. Ora siamo di fronte al trionfo della Lega, che può solo scegliere come porsi alle prossime elezioni, anzi, con chi vincere le prossime elezioni: con il cdx o in un patto di desistenza coi 5S.

    Ultima questione: le prerogative di Mattarella. Sarò molto breve: è stato del tutto all'interno del dettato costituzionale (cosiddetta Costituzione formale) e delle consuetidini assunte dai padroni di casa del Quirinale negli ultimi 40 anni (cosiddetta Costituzione materiale o sostanziale). Parlare di impeachment è una buffonata.

    Le questioni sono due, sul presidente.

    1) L'atto di Mattarella è puramente politico, si può concordare o meno. Io, ovviamente, non concordo, credo che abbia dato ancora più potere a quella parte politica che lucra sulle paure del paese, paure infondate sulla sicurezza, se si guarda semplicemente ai dati del Viminale, e fondate ma senza soluzioni proposte, se si guarda al reddito di cittadinanza (in realtà un misero sussidio biennale legato al lavoro gratuito e obbligatorio) alla Fornero (di cui non proponevano la cancellazione) all'articolo 18 (che si sono dimenticati di mettere nel contratto) e dei mercati finanziari (Savona, ad esempio, è un liberista, non sarebbe cambiato nulla, euro o non euro).

    2) La grande presa di queste forze politiche sui social e quindi sul discorso politico del paese. Si parla di impeachment, quando non si può fare, si parla di tradimento della costituzione, quando non è avvenuto. Addirittura si fa circolare, ho visto migliaia di condivisioni, la foto di un manuale di diritto pubblico che parla della nomina dei ministri, senza citarne la fonte (anzi, attribuendola ad altri) ed estrapolandola dal contesto. A questo proposito, anche se ormai il danno è fatto ed è irreparabile, consiglio la seguente lettura: http://www.bufale.net/home/bufala-il-presi...tri-bufale-net/
     
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