SE UNA NOTTE D’INVERNO UN FIFAPLAYER

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. goalfingers
        Like  
     
    .

    User deleted


    Grazie, molto bello!
    Non ho capito nulla delle parole,
    immagino che il senso del video sia che il mondo può essere meraviglioso a saperlo vedere con gli occhi giusti e soprattutto...con leggerezza. ;)
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Diamond

    Group
    Member
    Posts
    1,366
    Reward
    +1

    Status
    Offline
    Prego!

    Ad essere sincero, non ho capito neppure io una parola, la ragazza che canta è di nazionalità georgiana ed il brano nasce da un progetto di collaborazione del musicista Michael Cretu " Enigma " con i suoi fan.

    Molto belli anche i suoni...

    Il video... ognuno di noi gli da il significato che vuole.

    :)

    Edited by Nestasiati - 31/10/2014, 22:57
     
    .
  3. Foxtrone
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (pasta1964 @ 27/10/2014, 16:43) 
    bisogna aprire la chat ed avere le cuffie vanni....semplice.....

    oddio ,non troppo semplice.....almeno per me che le cuffie non le ho....

    #compralacuffiaadunamico
     
    .
  4. goalfingers
        +1   Like  
     
    .

    User deleted


    04. THANK YOU FOR SMOKING

    Quanto può durare un sigaro? 30 minuti… 40, forse di più. Per quel periodo nessuno si affacciò da quel cancello, e manco si avvicinò. Niente e nessuno. A parte le auto che sfrecciavano alle sue spalle, lungo la strada principale.
    Prima che si spense, estrasse il cellulare e chiamò il suo contatto al Forest. Rimase calmo, anche quando il sigaro si esaurì o decise che poteva bastare di tormentarlo, e quel cartoccio di foglie secche che ne rimaneva fu lanciato nel prato, oltre la recinzione, a far compagnia ad altre foglie, decisamente più verdi.
    Finalmente arrivò una macchina.
    Aveva accettato di mantenere l’allenatore in seconda che ora veniva ad accoglierlo. Scese con un’espressione decisamente indecifrabile. Forse avrebbe dovuto mostrare gratitudine per la conferma, forse non tratteneva dei sorrisi derisori. Aveva immaginato fosse andato tutto veramente in modo diverso. Che sarebbe stato presentato allo staff prima e alla squadra poi. Invece eccolo lì, a far da solo, con quel tipo che allungava la mano: “Good morning coach!” vedendolo immobile proseguì: “Beh, forse il mattino è ormai andato… Sa Coach…, l’aspettavamo … di là… all’ingresso principale. Venga, i ragazzi l’aspettano!
    Ed era vero. Pochi minuti, il tempo di fare il giro dell’Accademy, e li vide. Erano lì, da quasi un’ora, pronti per una bella foto di gruppo.



    Sentiva i risolini, e soprattutto era certo di essere l’interprete principale di una memorabile figuradimmerda.
    Vista la parata che aveva di fronte, decise di passare in rassegna il gruppo, come un ufficiale prussiano. Si fermava ogni qualche passo, rimproverando qualcosa di perfettamente inutile. Di palesemente inutile: i lacci degli scarpini, calzoncini troppo bassi, e le capigliature… su quelle ci sarebbe stato da parlare per ore, ma si limitò a fissarle aggiungendo qualche smorfia che col succedersi, iniziarono a suscitare quell’ilarità in cui sperava sfociasse quella scena.
    “Va bene ragazzi, vi ringrazio per avermi lasciato fumare il mio sigaro in pace. Quanto alle vostre pettinature… beh, come capirete dalla mia, non posso permettermi di farvi la predica. Come vedete, per fare figure da pirla non ho bisogno del barbiere.”

    Edited by goalfingers - 1/11/2014, 18:44
     
    .
  5. goalfingers
        +1   Like  
     
    .

    User deleted


    05. SAPORE DI MARE

    Visto che il programma non si era svolto nel modo consueto, Ludo decise di fare una cosa che aveva sempre sognato. Ordinò che tutti i giocatori, inclusi quelli della primavera, si organizzassero in squadre ottenute elencando i nomi da un elenco alfabetico, per giocare partitelle di trenta minuti. Si sarebbe potuto giocare più partite alternando in sequenza l squadre, finché si voleva, disponendosi sul campo, ciascuno come e dove preferisse. Unica regola aggiuntiva era la limitazione a toccare la palla non più di tre volte.
    Si fece quindi da parte. Si sistemò con tutto lo staff a margine, sula tribunetta. Non ci furono commenti particolari o scambi di opinioni. Tutto lo staff rimase a guardare e basta, come se assistesse ad un concerto.
    Ludo fumò altri sigari, mentre gli incontri si susseguivano.
    All’imbrunire non aveva intenzione di interrompere quello che pareva ormai puro divertimento. Iniziò anche a provare sensazioni che aveva dimenticato. Sale. Sudore. Sabbia. Capelli in ciocche unte, che sbattono frustando sulla fronte o sulle spalle. Da qualche parte della memoria sbucarono ricordi di interminabili partite sulla spiaggia. Giocate fino ad essere interrotte dal buio. E poi corpi rotolarsi nella sabbia, per poi tuffarsi in mare ad abbracciare le ragazze…
    Aveva ottenuto quel che voleva. Tutti erano tornati a ricordarsi che erano lì per un gioco. Lui compreso.

     
    .
  6. goalfingers
        +2   Like  
     
    .

    User deleted


    06. LE DUE VERITÀ

    Ancora una notte in albergo.
    Colazione in sala, per questa volta, con caffè e giornali. Potrebbero parlarne i giornali, del nuovo allenatore del Forest. Potrebbero anche deriderlo, dopo la presentazione di ieri. Quello che non potrebbero, non dovrebbero fare, è annunciargli l’arrivo di un nuovo giocatore. Invece ecco lì, in testa alla pagina sportiva: “Tom Ince arriva in prestito al Forest”.
    È Ince la notizia del giorno, non lui, non Ludo Naaskens, non il nuovo manager. Anzi, Ince è una notizia anche per Naaskens!
    La tazza del caffè rimane sospesa a mezz’aria. Sembra appesa alla coda di fumo che ne sale… con incollate le dita del Coach. La scena pare ferma, immobile. Stampata sulla parete che ne fa da sfondo, mentre il Coach non riesce ad uscire da un loop di pensieri che gravitano attorno all’evidenza che non solo il nuovo allenatore non è l’argomento del giorno, ma non è stato neanche consultato, addirittura neanche informato dal Club, dell’acquisto di un giocatore del calibro di Ince. E l’unica via d’uscita da quei percorsi mentali, è verso il centro di una spirale che piomba dritta al centro dei fatti: “in questa storia caro Coach, non conti un cazzo!”
    Non ci sono telefonate sufficienti a chiarire, non ci sono argomenti, non basta una trattativa segreta, fulminea, o dire che nella rosa mancava un trequartista mancino. Nulla può nascondere che tutti quegli schemi, la sensibilità tattica, la solfa dei comportamenti, delle responsabilità di un gruppo, dell’impegno, del mettersi a disposizione, del valorizzare le potenzialità dei singoli nell’interesse di un gruppo, tutta quella storia del sentire la partita, e vivere il momentum… non servono a nulla. Perché è ineluttabile che sia tutt’altro a condurre il gioco!


    Maurits Cornelis Escher: Legame senza fine (1956)

    Ma c’è anche un contratto da onorare, una sfida raccolta o un’inaccettabile sconfitta. Non ancora almeno. C’è il bisogno di sfogare una passione, assecondarla, nutrirla, un’anima di bambino da salvare dagli incubi…
    C’è un’altra verità: ne è prigioniero.
     
    .
  7. goalfingers
        +1   Like  
     
    .

    User deleted


    07. COSE DA FARE PRIMA DEI 30

    Non che sia passata, ma c’è ancora qualcosa da tentare. Cercare un gioco ad esempio, una soluzione che ne contenga altre. E occorre farlo in fretta, prima che sia il gioco a dire che hai perso e non tu, a carpirne lo spirito. Ci son trenta giorni da usare, prima che si faccia sul serio. E si parta da subito!
    Prima i ragazzi. Conoscerli, testarli e capirli, saperne i misteri. Dedicare quei trenta minuti ciascuno, a prender le loro misure, raccoglierne i dati e poi vederli sul prato, messi alla prova. Sentirne col tatto la forma, movendone i passi, come in un tango.
    Poi metterli insieme. Mescolare ingredienti finché un amalgama unisca, li confonda nell’uno.
    Alchimia da cercare attraverso le prove da fare sul campo. Trenta partite magari, sui più verdi dei prati, sempre in cerca d’indizi. A cercar tra i trifogli, l’unico a croce. Tendendo le orecchie a qualunque segnale, assecondando le attitudini di ognuno, esaltandone pregi e confondendo i difetti.
    Attraversare la crisi, come quella del film, fino a quella partita in cui ogni segreto sia finalmente svelato.
     
    .
  8. goalfingers
        +1   Like  
     
    .

    User deleted


    08. L'AMORE NON BASTA

    La tua squadra la devi amare, possedere, come fosse una donna. La tua donna. Devi conoscerla nel profondo. Non dev’esserci una piega della sua pelle, che ti sia sconosciuta. Devi cercarne i misteri, sempre, come fosse la prima sera, all’ombra dei lampioni, a passeggio lungo i viali. Devi volerne indovinare i desideri, le inclinazioni, per incarnarne i sogni prima d’incontrarla di notte, per ritrovarla dormire al mattino.
    È quello che pensa Ludo, mentre li prova nei ruoli, li scambia di lato, li frena e li sprona, o magari gli assegna dei compiti nei piani che forma.
    I numeri spesso non mentono. Ma da soli non parlano. Ci vuole la testa. E la passione.
    Occorre saper rinunciare talvolta, alle proprie ambizioni. Inutile insistere su sentieri tortuosi o strade minate. Meglio la retta via, che poi è la più breve. Meno rischi e pericoli chiedono meno fortuna. Quella servirà poi, quando nella tempesta, si cercherà un approdo.
    Ora, a vederli, uno dopo l’altro, una volta provati, ne viene ben chiaro che son poche le ali di ruolo, i mediani contati, discontinui e male assortiti. La difesa è macchinosa, con poche propensioni e alternative obbligate. Solo in avanti c’è scelta, se non si spera nei lampi.
    Escluso quindi il modulo alato, resta quello a due picche. Si studieranno varianti, si architetteranno diversivi, ma in attesa dei jolly, si calano gli assi.
    Fissate le prime certezze, se ne cercano altre. Tutto questo ancora senza slanci o pressioni. Niente distanze, niente ritmi dettati, nient’altro ancora che recitare quei ruoli.


    Rene Magritte: “Gli amanti” (1928)
     
    .
  9. goalfingers
        Like  
     
    .

    User deleted


    09. UN CICLONE IN CASA

    I cantieri, si sa, sono un divenire.
    Progetti da realizzare, piani da aggiornare, un minuto dopo l’altro.
    Teorie da verificare, ipotesi da abbandonare.
    Idee che assumono forme.
    Risorse da gestire.
    Si saggiano alternative.
    Ognuno ha il suo compito: chi fa cosa, chi l’aspetta.
    Chi dà inizio e prepara,
    chi va avanti, chi insegue, chi completa.
    Un mattone dopo l’altro, si ergono muri, si definiscono spazi.
    Sui pilastri, le prime certezze, si può poggiare altro, e poi fissare il resto,
    rifinire i particolari.
    Se nei dettagli c’è Dio, prima solo il caos.
    Confusione che prende ordine.


    Kasimir Malevich: House under Construction (1915-16)

    Forse.
     
    .
23 replies since 26/10/2014, 23:38   252 views
  Share  
.